La Allende che non ti aspetti

Ho letto molti libri di Isabelle Allende, soprattutto quelli più datati, per capirci da “La casa degli spiriti” in poi, in piena fase …letteratura sudamericana forever…. E dopo averne fatta quasi indigestione l’avevo un pó accantonata,  si è vero sono super scorrevoli, ma mi avevano un po annoiata, quasi come se appartenessero ad una fase ormai superata. Cosi dopo averne letti svariati in qualche anno li ho abbandonati, diciamo che il mio occhio proprio non li registrava sugli scaffali in libreria. Poi per caso ho registrato questo ” Il gioco di Ripper” , lo giro , vedo che è un giallo, il che mi lascia abbastanza perplessa, ma ho pensato ecco la Allende che non ti aspetti, e dallo scaffale al mio comodino è stato il tempo del passagfio alla cassa. Alla fine come mi aspettavo scorreva senza problemi fino alla fine, ma gli elementi di tutti i suoi libri passati riaffioravano continuamente, non che fosse una pecca nel libro, anzi riuscire ad unire il suo realismo fantastico al giallo non sará stato facile …peró….diciamo che ero partita convinta di avere davanti un libro completamente diverso

“Mia madre è ancor viva, ma sarà uccisa Venerdì Santo a mezzanotte” lo avvertì Amanda Martin e l’ispettore capo la prese sul serio,visto cheavevadato prova di saperne più di lui e di tutti gli agenti della Sezione Omicidi.

Un inizio cosi e pensavo ok questo è un giallo con un po di surreale sudamericano….mi piace …. E si mi piace ma è un libro dell’Allende, non un giallo , tutte donne, sole, con forti personalità, famiglie allargate….alla fine del libro c’è il giallo, ma non è proprio proprio l’Allende che nonti aspetti….è l’Allende che già conosci, un porto sicuro quando sei in piena crisi …eoracheleggo…..

” Il dolore, come tutte le sensazioni è una porta per entrare nell’anima”

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