Per me che aspetto un libro di Camelleri ogni volta con ansia, e soprattutto uno dedicato a Montalbano con grande trepidazione, l’arrivo de ” L’altro capo del filo” è stata come la ciliegina sulla torta di un luglio caldo e di relax. Ma come ogni buona torta che si rispetto appena arrivata nel piatto è già finita!!! La città di Vigata è indaffarata nell’arrivo dei migranti, nelle condizioni più disperate, con i loro drammi e le loro tragedie. Montalbano e tutto il commissariato sono completamente immersi semza momenti di tregua in questo strazio quando improvviso arriva nella cittadina un omicidio, viviamo cosi in parallelo i due drammi con un Montalbano completamente immerso nelle sue riflessioni e nei suoi meccanismi mentali per risolvere questo “gomitolo”. Il bello di ogni libro di Camilleri, di ogni suo ” giallo” è che è provo di ogni tecnicismo, di ogni aspetto scientifico che tanto caratterizza molti dei gialli e noir di adesso. Dalla prima pagina noi entriamo nella testa dell’ispettore e seguiamo tutte le sue costruzioni mentali e le strade che percorre il suo cervello per arrivare alla fine un po’ aiutato, un po’ con la fortuna e un po’ con la sua mente analitica a risolvere gli enigmi ingarbugliati che gli si presentano di volta in volta. Io lo adoro e ogni volta divoro i suoi libri. Fantasticoooo
E ora…che leggo?